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Perché avere tutto non vi renderà felici

Comprarsi una macchina nuova, di una cilindrata vistosa, da mostrare a tutti, così che si noti quanti soldi possiedi, acquistare borse o scarpe griffate per sciorinare uno status sociale, ed apparire come una socialite , viaggiare, viaggiare sempre di più ma non per fame dell’anima, ma per vanesia ostentazione.

Qual’è la forza centripeta che ci spinge sempre di più a questo comportamento bulimico nel “collezionare ed ostentare cose”. Sembrerà un cliché, ma perché abbiamo sempre di più e ci comportiamo come se avessimo sempre meno. Cosa c’è dietro quel comportamento che ci porta ad acquistare ninnoli, oggetti e vestiti per cui non proviamo neppure una vera affezione ma al contrario spesso ce li dimentichiamo o li rimuoviamo dopo una stagione?

Photo Credit Watts.on

Sulla carta, probabilmente abbiamo molto di cui essere grati. Essere in salute, avere abbastanza soldi da potersi pagare bollette ed affitto, avere luce acqua corrente, avere un tetto sopra la testa. Che diritto abbiamo di sentirci inadeguatamente infelici? Possiamo avere una vita apparentemente perfetta, eppure sentirci inesorabilmente vuoti, e ciò che è peggio non riuscire ad essere grati per quanto si ha già.

A cosa ci porta accumulare cose per mera ostentazione? Vedo solo persone che hanno fantastiche vite in technicolor instagrammate ogni giorno, ma dal vivo sono spente e vuote adornate da un filtro grigio . Persone tristi che nonostante detengano un profilo fatto di sorrisi forzati e viaggi da sogno , hobby costosi, case perfettamente arredate, sono comunque sempre insoddisfatte, aride di vita, perennemente scontente.

Spesso mi sono chiesta perché questo accada. Perché avendo meno riesco a godere di una colazione fatta in casa come fosse quella di una costosa patisserie, perché raccogliere fiori freschi mi fa sentire come se vivessi a Versailles, perché un viaggio o gita fuori porta mi riempie e mi nutre come un costoso viaggio tropicale ?

Photo Credit: Darius Bashar

Credo che sia l’approccio alla vita che vada cambiato. Per esperienza personale ho avuto un periodo di grosse privazioni dovuto a gravi condizioni di salute. Non potevo più uscire dalla mia stanza d’ospedale, potevo ospitare solo una persona nella mia stanza, potevo mangiare solo cibo scondito e bere 200 ml di acqua la giorno. Dopo un anno non ricordavo neppure cosa fosse una camminata all’aperto. Tuttavia il “ritornare alla vita”, una vita normalissima ma piana, mi ha portato ad apprezzare ogni cosa.

Nonostante siano passati anni da questa orribile esperienza questo mindset fa ormai parte di me. Non riesco a non essere felice ogni volta che mi sveglio al mattino, non riesco a non godere delle cose semplici che ho, poiché anche quelle un giorno potrebbero venirmi a mancare. Perciò, perché perdere tempo ad essere infelici, lamentarsi continuamente di ciò che manca e mai glorificare ciò che si ha.

Photo Credit: Simon Maage

Provo enorme pena per tuitti i “disfattisti dell’abbondanza”, per i loro musi lunghi dopo viaggi stupendi, per la loro indifferenza verso una bellissima giornata si sole, per il loro non compiacimento estatico diffronte ad un cornetto e un cappuccino caldo.

Vivere una vita più autentica e avere una connessione spirituale con la realtà credo favorisca una sorta di balsamo mentale, emotivo e fisico.

Togliere il pilota automatico da un atteggiamento talmente nocivo ma ormai radicato non è facile, richiede impegno e dedizione, ma credetemi ne varrà la pena.

  • Per prima cosa chiedetevi cosa vi renderebbe profondamente felici: spesso, tendiamo a costruire la nostra vita sulla base di pressioni esterne come famiglia, lavoro, società, amici. Non ci prendiamo mai del tempo di qualità per porci la fatidico quesito : “cosa mi renderebbe profondamente felice?” È una domanda così semplice, ma che spesso post-poniamo. Scriverla e rispondere per iscritto è l’unico modo efficace per averne traccia così che sia proprio lì di fronte a voi in bianco e nero.
Photo Credit: Sasha Freemind
  • Fare piccoli passi per trasformare in realtà ciò che manca: ci sono alcune persone che, una volta realizzato ciò che stanno perdendo, trovano il coraggio di apportare un grande cambiamento di vita e lo perseguono tenacemente. Ma questa non è una realtà per tutti. E se aveste un lavoro ben pagato che vi permette di supportare la vostra famiglia o semplicemente in grado di sopperire ai vostri sfizi ,ma vi rendete conto di voler diventare uno scrittore? Avreste il coraggio? Chiaramente sconvolgere la vostra vita non sarebbe un opzione saggia, perciò il segreto sta nei piccoli ma rivoluzionari cambiamenti, i suddetti small steps. Cominciate col creare quello spazio per permettervi di generare un nuovo modo di essere, una nuova versione di voi stessi. “I piccoli passi contano. Sono potenti “.
Photo Credit: Hayley Chatherine
  • Stilate la vostra lista della gratitudine giornaliera: avete tanto, anzi avete molto, il problema è la vostra cecità. Mettere nero su bianco un ringraziamento vi permetterà di sviluppare un senso di gratitudine per ciò che avete, cambiando pain piano la vostra attitudine all’insoddisfazione . Essere grati per ciò che si ha è un enorme preghiera che rivolgete alla vostra vita. SCRIVETELO!!

E ricordate , It’s never too late.

Photo Credit Immagine di Copertina: Lara Zankoul, IG Account @larazankoul .

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Anastasia Galvani


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