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Vacanze italiane 2020: un’estate alla riscoperta di “Casa”

“Questo paese, dove sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l’ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi di molto.” (Cesare Pavese)

Siamo dilaniati da sentimenti bivalenti, fra segregazione e voglia di partire per allontanarci dalla nostra “capanna”.

Come riportato nel mio ultimo articolo, personalmente le titubanze a lanciarmi al di fuori delle mie mura domestiche è per me al momento uno scoglio fastidioso, credo che l’unica soluzione sia aprirci lentamente e come farlo se non attraverso della riscoperta di ciò che chiamiamo “CASA”: l’Italia.

Fano

Abbiamo il privilegio di vivere in uno dei giacigli di bellezza più sconfinata del mondo, racchiusa in un lussuosissimo stivale artigianale, colmo di arte, delizie culinarie, paesaggi naturali encomiabili e di diversa natura. In parole povere, abbiamo ben poco da invidiare a ciò che sta “fuori” casa nostra.

“E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.” (Oriana Fallaci)

Il turismo degli ultimi 20 anni ha dimostrato infatti come noi italiani apprezziamo davvero poco la nostra Italia, prediligendo spesso città europee ( e di questo chiedo venia perché ahimè faccio parte di questa fascia ) o lontani paesi tropicali.

Acqualagna: Gola del Furto

Forse questa pandemia cade proprio per farci riscoprire e apprezzare luoghi a noi vicini che spesso per cecità o disinteresse abbiamo sempre accantonato o posticipato per far spazio a mete apparentemente più suggestive.

Io per prima, marchigiana autoctona, non ho mai avuto il piacere e forse l’interesse di visitare il sud delle Marche, la mia regione, poiché ho sempre frapposto altri itinerari o altri viaggi. E così di molte altre regioni italiane come la Puglia o la Basilicata, l’Abruzzo, il Molise. E credo di dover pagare pegno per co’ tanta saccenza e pretenziosità, per il mio indugio irto di pregiudizio, perché spesso la bellezza che abbiamo davanti agli occhi è la prima a sfuggirci.

Torino

Sarà un estate dal sapore sicuramente meno dolce ma il Covid-19 di certo non ci toglierà la voglia di meraviglia, di novità, che è insita in ogni piccolo o medio grande “viaggiatore”.

Ho capito che la bellezza parla una lingua universale che si racconta anche attraverso i nostri dialetti, ma la sua familiarità, spesso ce la rende meno accattivante rispetto alla novità di un nuovo idioma.

Proprio per questo ringrazio questa pandemia se ci permetterà di riscoprire gli angoli più reconditi di “casa nostra”, pezzi di Italia inesplorati, sottovalutati, rimandati per troppo tempo.

Urbania

Qui di seguito 5 città italiane che mi hanno regalato momenti di grande bellezza:

1.Palermo: posso dire che mi ha rapito il cuore ? Posso aggiungere che è uno dei rarissimi luoghi in cui sento il bisogno di tornare per sentirmi parte di quelle strade color seppia? Palermo è un caldo abbraccio che vi accoglie nelle sere d’estate, Palermo vi accudisce con materna dolcezza, Palermo vi mostra che l’arte è un bisogno dell’anima di cui tutti possono fruire.

2.Pesaro: per me questa città è casa, familiarità e dolci ricordi universitari. Pesaro è il perfetto connubio fra il frastuono della vicina e vivace Romagna e la pacifica tranquillità delle Marche. Pesaro è arte, buon cibo , buona musica e una velata nostalgia per la dolce vita passata che vaga ancora nelle nostre spiagge adriatiche, dal sapore tutto vintage e dal fascino immutato.

3.Manatova: una città “alta”, raffinata, con uno dei teatri più belli che abbia mai visto. Città book-friendily che ospita Festivalettura e che dispone di numerose librerie indipendenti dove potrete fare incetta di letture super interessanti. La Camera dei Giganti? Basterebbe già come motivo per visitarla.

4.Cesenatico: il sapore di romagna addosso, la brezza marina che scompiglia i capelli a suon di salsedine, la bontà di una piada vista mare. Nel piccolo e pittoresco centro storico si respira ancora l’atmosfera dell’antico borgo di pescatori, tra il porto canale progettato da Leonardo Da Vinci e i vicoli dove si trovano musei, ristoranti, mercatini locali. La Romagna è leggerezza e cordialità.

5.Bologna: sua maestà la dotta, d’estate si svuota ma non per questo perde il suo fascino. La sua magia sta anche nei suoi angoli desolati, nelle sue pareti che accolgono una Street Art sempre più dirompente, nei cortili nascosti in stile ottocentesco. Per un break metropolitano dalle spiagge affollate, Bologna non delude mai e non perde colpi neppure durante al stagione estiva.

E chissà, se le vostre mura alla fine, avranno memoria di voi quando darete loro le spalle?

Photo Credit immagine di cortina : Jonathan Bean

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Anastasia Galvani

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