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Lo Shirin-yoku in 6 mosse: come trarre giovamento dalla natura? Ce lo insegnano i giapponesi

Avete mai sentito parlare della forest therapy? O traducendo dalla parola giapponese (shinrinyoku) di un bel “bagno nella foresta”? La pratica tutta nipponica dello shinrinyoku si basa sull’antica comunione con la natura. Quand’è stata l’ultima volta che avete fatto una bella passeggiata immersi nella natura? Qual è stata l’ultima volta in cui avete camminato in un bosco, soffermandovi ad ammirarlo ? Al contrario, quante ore spendete davanti ad un PC o “scrollando” lo schermo del vostro cellulare?

Da secoli noi umani conviviamo a stretto contatto con la natura, tuttavia il feroce inurbamento dei centri abitativi ha totalmente distorto il nostro rapporto con la natura, causando una forte condizione di logoramento e alterazione del nostro stato psicofisico. Quante volte avete sentito parlare anche in TV di rimedi contro: l’ansia, emicranie croniche, depressione, confusione mentale, insonnia, irascibilità, iracondia.

La natura è da sempre stata una creatura feconda e magnanima. Pronta ad alleviarci ogni singolo sintomo di negatività. Siamo noi che non siamo più ingrado di curarci attraverso la natura, non siamo più in grado di relazionarci con essa e di averne cura e rispetto. Occorre rispristinare un antico sodalizio. Una profonda immersione nella natura per contrastare gli effetti di uno stile di vita stressante non sono altro che l’inizio di questa secolare unione. Attraverso un’esperienza la cui codifica prevede: la sollecitazione dei cinque sensi per educarsi all’ascolto dei suoni di un bosco, la capacità di respirarne i profumi, di osservare la luce e le sfumature dei colori, la sensibilità nello stabilire un contatto con le piante e con la terra, tutto ciò rappresenta l’ABC di questa nuova educazione civica del tutto green.

Solo quando siamo in armonia con la natura possiamo iniziare a guarire. Il sistema nervoso può resettarsi, il corpo e la mente possono tornare al proprio stato ideale.

Qui di seguito 6 mosse per applicare questa benefica filosofia:

  1. Dimenticate a casa i dispositivi elettronici: al fine di poter beneficiare al meglio della natura e beneficiare al massimo dello shirin-yoku, dovrete lasciare a casa i vari dispositivi elettronici, dal cellulare al braccialetto fitness, qualsiasi cosa che potrebbe impedirvi di godere appieno del momento. Qualsiasi cosa vi stia chiamando altrove …. per una volta… attenderà 🙂
  2. Non seguite un sentiero prestabilito: immergersi tra immagini, suoni, profumi, rappresenta un essenziale processo di guarigione. Cercate di assorbire ciò che vi circonda. Vagate senza meta e senza scopo se non quello di godere appieno il momento.
  3. Connettetevi con l’atmosfera: cercate di percepire ciò che vi circonda “mindfully” . Dimenicate il vostro orologio, osservate ogni albero, pianta, ramo, foglia che vi circonda. Shirin-kou non significa percorrere un rettilineo ma assaporare consapevolmente i momenti di quiete lungo il cammino.
  4. BE SILENT PLEASE: se vi trovate in compagnia di amici accordatevi sin dall’inizio di restare in silenzio per un pò, così da poter favorire una riflessione serena e permettervi di centrarvi meglio. Ascoltate ciò che mente e corpo vi comunicano e cercate di entrare in contatto con la natura in modo contemplativo.
  5. Parola d’ordine “consapevolezza”: avevamo già parlato in un recente articolo di questa magnifica pratica del mindfulness, pratica che mira a farci apprezzare appieno ogni momento, ad essere costante presenti a noi stessi. Lasciate a casa brutti pensieri, appuntamenti, doveri d’ufficio del lunedì’. C’è tempo per tutto. Questo è il vostro momento. Dopo una pausa mentale sommersi dalla natura, tutto sarà più chiaro e in ordine.
  6. Il diritto di fermarsi : concedetevi pause contemplative, nessuno vi sta correndo dietro. Se sentite di dovervi fermare ad osservare un bocciolo di rosa per 30 minuti, è un vostro diritto.

L’espressione “vedere gli alberi e non la foresta” in questo caso avrà un accezione più che positiva. Lo shirin-yoku ha lo scopo di farvi notare proprio dettagli che nella fretta quotidiana non notereste.

Or dunque, buon “bagno nella foresta” a voi tutte.

Anastasia Galvani

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