fbpx

E se imparare lingue straniere facesse bene alla salute?

Da brava linguista ho sempre invidiato il/la collega di turno in grado di padroneggiare fluentemente almeno tre lingue. Come se non fosse già abbastanza, recenti ricerche nel campo della neuroscienza cognitiva hanno dimostrato che un grosso effetto collaterale del bilinguismo potrebbe essere un cervello più abile e resistente al declino cognitivo, specialmente con l’avanzare dell’età.

Che sia nato per necessità circostanze o curiosità, essere poliglotta non è un superpotere, è un’abilità su cui lavorare costantemente. È una pratica che richiede attenzione, tempo e profonda dedizione. Per cogliere veramente benefici salutari per il nostro cervello bilingue, è necessario mantenere fluidità per tutta la vita.

Inoltre non è mai troppo tardi per apprendere una nuova lingua. 

Eh sì: tutti sono capaci.

I cervelli cambiano continuamente e questa è una parte normale e continua della nostra vita cognitiva.

Ora, se spendiamo molto del nostro tempo facendo un tipo specifico di cose come parlare, allora potrebbero esserci effetti altrettanto specifici. Usare la lingua è una delle cose che facciamo più di ogni altra cosa nella nostra vita. Usiamo le lingua a tutte le ore di veglia. Quindi, se parlare le lingue è diverso per le persone che usano più di una lingua, allora dovrebbe sortire un differente effetto anche nel nostro cervello.

Cosa succede quando si usa una lingua? L’azione principale che fanno coloro che parlano più di una lingua è l’azione di SELEZIONARE. Se se hai la fortuna di essere bilingue o trilingue, tutte le lingue che parli fluentemente sono sempre attive, non si spengono mai. Non c’è nessun interruttore. C’è sempre la necessità di selezionare e scegliere  la lingua di cui hai bisogno al momento, in modo da non avere interferenze.

I monolingui non hanno questo problema. Vanno avanti e parlano e scelgono parole dalla lingua che stanno utilizzando. Ma per i bilingui, c’è una costante necessità non solo di scegliere ciò che si vuole dire, ma selezionare la lingua in cui lo si dirà.

 I cervelli bilingui infatti  imparano come selezionare e prestare attenzione molto più velocemente, in modo più efficiente e usando meno risorse dei cervelli monolingue. Questo può rivelarsi un grosso problema a lungo termine.

In età avanzata, questi processi di selezione iniziano a rallentare, rendendo difficile per gli anziani impegnarsi in attività multitasking. La ricerca mostra che i bilingui possono gestire queste situazioni in maniera migliore. Per questo motivo, si trova un significativo ritardo nel declino cognitivo negli anziani bilingui, fino al punto di demenza incluso. Dunque anche in caso di demenza tali soggetti possono andare avanti anche quando essa sta colpendo il loro cervello poichè quest’ ultimo possiede risorse in grado di aiutarli a mantenere livelli più alti di cognizione.

Quando si parla di linguaggio si parla di esperienza e più esperienza si possiede più abilità si ha. Più si utilizza una data lingua, più si coinvolgono tali processi di selezione che rappresentano una sorta di palestra mentale per il nostro cervello tanto da contribuire al suo ricablaggio che viene associato agli effetti benefici che vi illustrerò.

Dunque quali sono i maggiori benefici dell’apprendere una nuova lingua ?

  1. Migliora e rafforza la memoria.
  2. Aumenta la capacità di problem-solving
  3. Favorisce il potenziamento delle attività cerebrali.
  4. Contribuisce al rallentamento  dell’insorgenza di Alzheimer e demenza .

Ora avete terminato tutte le scuse per non cominciare ad imparare nuove lingue   😉 

You may also like

5 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *