fbpx

Perché essere gentili vi cambierà la vita e non solo il Natale

Anthony Robbins diceva che compiendo semplici atti di gentilezza nei confronti degli altri, non si può fare a meno di elevare anche se stessi. Tuttavia, in quest’epoca in cui si tende a soffermarsi più sull’estetismo rispetto all’interiorità, spesso la gentilezza viene dispensata come buona abitudine da praticare durante il periodo natalizio, come fosse un evento più unico che raro. Ricordate il famoso – Fai la brava, altrimenti a Natale niente regali? – come se l’essere carini e gentili dovesse avere una ricompensa, insegnandoci sin da piccoli ad essere strateghi, furbi, a volte persino prepotenti.

Questo atteggiamento ha decisamente deviato alcuni in età adulta. Ovunque vedo persone che hanno completamente dimenticato qualsiasi tipo di garbo, che si tratti di un semplice grazie o di un buongiorno di prima mattina. Molto spesso ho riscontrato molta più affabilità e disponibilità da perfetti sconosciuti rispetto a persone con cui interagisco giornalmente. Persino in ambienti in cui si dovrebbe essere gentili per lavoro, vedo visi infastiditi, irritati che si approcciano come veri e propri saiborg , al contrario quelli in cui riconosco un’autentica cortesia, rimangono sempre impressi nella mia mente come se avessero una dote eccezionale, un super potere.

Fonte: Sandra Achile

Ma cosa ci ha reso così “barbari”, imbruttiti nei modi e nell’animo? Quando è avvenuta tale mutazione antropologica per cui la priorità viene data alla perfezione estetica, svalutando l’importanza di un animo gentile? Quando è stata varata la legge per cui ad ogni gentilezza dispensata corrisponde un favore? Quale inceppamento è avvenuto nelle relazioni umane?

Molte anime rassegante affermano che il mondo è dei furbi? In verità io vi dico che il mondo è dei gentili!

La gentilezza è un bene prezioso, una fonte rinnovabile, un’arma potentissima, il più infallibile degli anti- dolorifici contro l’aridità di cuore, repellente per l’acredine.

Ma perché dovremo essere gentili con il nostro prossimo? La ragione è lapalissiana: la bontà d’animo, l’educazione, la magnanimità sono tutti piccoli segreti per instaurare relazioni solide, autentiche, di fiducia, che ci aiutano a conseguire i risultati desiderati in tutti gli ambiti della nostra vita privata e sociale. Toglietevi dalla mente la sofisticazione, la gentilezza richiede autenticità non arteficio. Non è solo questione di manierismi o cortesie strategiche, la gentilezza è un sentimento puro che va alimentato per farne un abitudine reale non un comportamento occasionale. Non è un riflesso di Pavlov, non prevede un adattamento passivo, richiede sempre un motore acceso, quello del cuore. Solo grazie alla gentilezza possiamo essere in grado di ripristinare il circolo virtuoso della cooperazione e della fiducia.

Fonte: Ben White

Il mio è un invito a perseverare nell’essere gentili anche dopo le feste natalizie, quando il “sentirsi più buoni” non sarà più un dovere, ma un bisogno dell’anima, quando fare bene agli altri comincerà a far bene a noi stessi. Siate abbondanti nel dare, donate senza esitazione.

Vuoi farti un regalo? Semina la gentilezza, cogli la gioia, coltiva la serenità.
(Fabrizio Caramagna)

Always Share The Beauty

Anastasia Galvani

You may also like

9 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *