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Il Marocco vi ama: un tour alla scoperta delle città Imperiali

“ La vera ricchezza non deriva dall’abbondanza dei beni materiali, ma da una mente serena. “

Maometto 

Questa è solo una delle decine di citazioni appartenenti a Maometto che la mia amabile guida marocchina Karim mi ha dispensato lungo il viaggio.

Karim è di Casablanca ( la Rimini del Marocco) e da bravo emiliano-marocchino è una persona iper efficiente, esaustiva in ogni mia pedante e tormentata domanda ( perché come dice mia nonna in dialetto acqualganese “ te s’è sfaceta” ) . Karim è un uomo di mezz’età divorziato e con due figlie grandi a cui pensare, ma mai pronunciata una parola negativa nei confronti di sua moglie perché è un vero arabo gentiluomo. Karim nella mia visione del mondo è il massimo esponente di un islam moderno. L’attaccamento ed il rispetto per il suo credo è direttamente proporzionale a quello che ha per le altre religioni, non mi sorprende infatti il lungo abbraccio con il rabbino di Marrakech.

Karim è il miglior Cicerone che avrei potuto chiedere per questo fantastico viaggio di quindici giorni in questa meravigliosa terra. 

Fes

Il viaggio ha avuto inizio a Marrakech in cui ho solo pernottato per una notte, la mattina seguente sveglia ore 5:00 e partenza per per Fes via Beni Mellal, Khenifra, Azrou. Arrivati in questa storica città, famosa per la lavorazione di pelli ci siamo diretti subito al Palazzo Reale che vi ricordo non è aperto al pubblico e può essere visto solo dall’esterno, in cui potrete ammirare imponenti porte d’oro zecchino (quelle raffigurate in tutte le calamite in vendita a Fes 😉 ) .

Inseguito siamo rotolati nel quartiere El Djedid in cui sono stata stordita dai molteplici odori dello street food marocchino. La Madrasa di Attarine ( madrasa è una scuola coranica)  un luogo magico in cui ho potuto osservare da vicino i miei primi zelij marocchini di diverse totalità, dal turchese al blu notte. Successivamente ci siamo diretti al Museo Nejjarine, noto come museo del legno davvero particolare. L’occhio viene da subito colpito dai pilastri ricoperti di stucco e legno e arricchito da parapetti ( rigorosamente  in legno) restaurati in maniera egregia. PS: la terrazza a cui si può accedere, regala una meravigliosa vista della città, non perdetevela.

Vi raccomando, inoltre la Moschea Karaouinemeravigliosa; una delle più antiche del mondo musulmano occidentale essendo stata costruita nel cuore della Medina di Fes nell’859. Notate bene che forse non sono oggettiva nel definire la bellezza perché le ho adorate dalla prima all’ultima, tuttavia le moschee del Marocco sono ( mio avviso 😉 ) una più meravigliosa dell’altra. All’esterno spesso poco imponenti ma all’interno racchiudono una lavorazione di alto artigianato amanuense, insomma….dei piccoli luoghi mistici.

Altro gioiello di Fes sono le concerie e tintorie di pelle, must to see di questa città perché parte integrante della cultura locale. Sarete sconvolti dalle condizioni lavorative di questi operai che sotto un sole cocente lavorano pelli nel letame, speso di piccione; per i più sensibili raccomando fazzoletto alla mano per coprirsi il naso. 

Ps: gli operai non amano tanto farsi fotografare perciò in caso di diniego mostrate rispetto e riponete lo vostra macchina fotografica.

Volubilis

Il viaggio è proseguito con una sosta alla la città di Volubilis patrimonio UNESCO ( testimonianza secondo Karim che siamo cugini 😉 ) con visita alle vestigia romane che sembrano letteralmente trasportate dai più rinomati siti italiani, residuo sbiadito della regalità dell’impero romano. Inseguito  siamo ripartiti alla volta della città di Moulay Idriss che ci ha atteso con una pioggia battente, tuttavia ammetto di averne subito il fascino, esso è considerato un luogo sacro per i fedeli mussulmani, l’ho trovata una città intima e raccolta.

Meknes

Arrivati a  Meknes invece la scoperta ha avuto inizio con la porta Bab el Mansour  una delle più imponenti del Marocco. Qui a Meknes vi raccomando la Moschea Moulay Ismail   di una bellezza unica e fortunatamente accessibile anche ai non mussulmani ( non sempre è così) , inseguito ci siamo diretti verso il bacino Agdal per per un pò di ristoro.

Rabat

Un altra città imperiale che ha fatto breccia nel mio cuore è Rabat, colorata, viva e piena di spunti fotografici della quotidianità marocchina. Da non perdere: il Palazzo Reale, la Kasbah degli Oudaya, la Torre Hassan ed il Mausoleo di Mohamed V.

Casablanca 

Dopo un abbondante colazione marocchina a base di tè , datteri e dolcetti al miele e mandorle,  ci siamo diretti verso Casablanca,  la più grande città del Marocco, centro economico e last but not least casa del buon Karim 🙂 . Visitando la città ciò che vi raccomando sono: la piazza Mohamed V, la Moschea Hassan II di una bellezza ed opulenza mai vista in altre moschee, con i suoi marmi lustrati ed i suoi imponenti lampadari in vetro di Murano (ebbene SI).  La Corniche con i suoi eleganti ritrovi ed il quartiere Habous che è una sorta di lido di Casablanca, tuttavia ammetto che non mi ha colpito ma è stato curioso mettere a confronto questa zona con altre località balneari già viste.

Marrakech

Yves Saint Laurent ha dichiarato: “Una visita a Marrakech è stato un grande shock per me. Questa città mi ha insegnato il colore “. Un amico di Yves Saint Laurent, Pierre Bergé, ha dichiarato: “Quando io e il mio amico Yves visitammo per la prima volta Marrakech, non potevamo nemmeno immaginare che sarebbe diventata una seconda casa per noi”. Nel 1980 Yves Saint Laurent e Pierre Bergé acquistarono una casa abbandonata, che era stata preparata per essere distrutta, la casa con un bellissimo giardino, di proprietà dell’artista francese Jacques Majorelle.  Ora è un palazzo leggendario a Marrakech, che brilla di tutti i colori dell’arcobaleno, una delle migliori creazioni del grande Yves Saint Laurent. “C’è un giardino a Marrakech, per il quale provo una vera passione.”  Le ceneri del grande couturier sono state disperse proprio qui.

Marrakech mi accoglie con un abbraccio,” sei in una città magica” dice Karim. Arrivando capisco tante cose: i colori di cui parlava YSL , la necessità di alcuni conoscenti di rinnovare il proprio incontro annuale con questa città.  In questo kaleidoscopico centro urbano non potete perdevi: il Palazzo Bahia, il museo Dar Si Said ed il Palais Badii. Una visita ai giardini Majorelle, con successivo ingresso al Museo di Yves Saint Laurent, in cui potrete ammirare le doti del grande stilista e la grande ispirazione che questa città ebbe sui sulla produzione delle sue collezioni. La Moschea della Koutoubia ed il suo giardino, le Tombe Saadiane e un giro nei suq, per concludere godetevi un bel tè al tramonto nella celebre piazza Djemaa el-Fna.

Concludo questo mio fantastico viaggio con un tramonto rosa arancione e la voglia di tornare qui, perché il Marocco aspetta solo di essere scoperto e sorseggiato lentamente come una buona e dolcissima tazza di tè alla menta.

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Anastasia Galvani

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