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Matera e le mie 24 ore di meraviglia: storia di una cenerentola italiana

“Nel mondo dei contadini non si entra senza una chiave di magía. C’è la grandine, le frane, la siccità, la malaria, e c’è lo Stato. Sono dei mali inevitabili, ci sono sempre stati e ci saranno sempre.” Carlo Levi

Nel 48′ Palmiro Togliatti la definì «vergogna nazionale», Carlo Levi nel 45′ con il suo libro-denuncia Cristo si è fermato a Eboli” ne ha dettagliatamente descritto le drastiche condizioni socio-economiche nel quale versava.

Condizioni igieniche deplorevoli, nelle case-grotta, la miseria e la fatica attanagliavano braccianti ed agricoltori che potevano vantare solo del reciproco aiuto. Tutto ciò sembra un ritratto surreale se pensiamo a quello che Matera è diventata ora: Patrimonio UNESCO, Capitale della Cultura 2019, nonché set del prossimo film su James Bond, agente 007 . Documentandomi sulla sua storia, capisco che Matera è il perfetto esempio di resilienza, un esempio di vita, una sorta di Cenerentola post-moderna , che nasce sguattera per poi divenire principessa.

“Matera sembrava l’ambizioso progetto di una città coloniale, improvvisato a caso, e interrotto sul principio per qualche pestilenza, o piuttosto lo scenario di cattivo gusto di un teatro all’aperto per una tragedia dannunziana. Questi enormi palazzi imperiali e novecenteschi erano la Questura, la Prefettura, le Poste, il Municipio, la Caserma dei Carabinieri, il Fascio, la Sede delle Corporazioni, l’Opera Balilla, e così via. Ma dov’era la città? Matera non si vedeva.”
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli

In effetti la parola giusta per definire questa città dal fascino estemporaneo è proprio resilienza.  La sua capacità di sfuggire ad un oblio quasi certo, di rialzarsi dopo tragico eventi, il suo modo di rimettersi costantemente in gioco, la sua perseveranza non nel sopravvivere, ma nel brillare di fronte al mondo. Tutto ciò è Matera.

La mia, è stata una visita breve, meno di 24 ore, tuttavia mi ha permesso di immergermi in questa sognate città lucana. Qui di seguito i luoghi che reputo gli “essentials” di questa città:

  • Piazza Pascoli: è stato il mio punto di partenza qui a Matera,una finestra naturale aperta su una vista stupefacente dei due rioni dei Sassi.
  • Casa Noha: casa museo che vi permetterà di sperimentare come si viveva in quegli ambienti in passato, crudi, difficili, ogni parete trasuda verità e vita.
  • Piazza di San Pietro Caveoso: si erge su un blocco di roccia che offre una panoramica da sogno sullo strapiombo della Gravina, fra i paesaggi più tipici della Murgia.
  • Chiese Rupestri della Madonna di Idris e di San Giovanni : un luogo assolutamente suggestivo in cui lo scenario naturale e le chiese si fondono in un unico inscindibile effetto visivo.
  • La Cattedrale: luogo di culto cattolico principale di Matera posta sullo sperone più alto della Civita (il nucleo più antico della città) che divide i due Sassi. Da visitare anche la Chiesa di San Francesco d’Assisi e la Chiesa del Purgatorio

Prodotti da assaggiare:

D’obbligo sono sicuramente le carni insaccate come la lucanica, la salsiccia di cinghiale, la ventresca di Rionero, non tralasciando le focacce ( fagocitate dalla sottoscritta in ogni angolo della città ) come la strazzata. Non rimarrete a pancia vuota “I promise”.

Dove Alloggiare:

Come detto in precedenza non ho avuto il piacere di pernottare in questa città, tuttavia, seguendo le dritte e consigli di amici che si sono trattenuti anche la notte, consiglio a furor di popolo Le Dolci Lune, che vi permetterà di assaporare la magica atmosfera di questa città.

Photo Credit: Booking

Vi auguro uno splendido soggiorno in questa sognante città-presepe. Tutti ci meritiamo una seconda possibilità e Matera ne è l’esempio lampante.

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Anastasia Galvani

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