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GENGA : un pomeriggio tutto marchigiano tra speleologia, spiritualità e relax

In un certo senso ringrazio questo vivere di limiti geografici perchè infondo ….non avrei mai avuto la possibilità di sperimentare da turista, la bellezza che si cela in casa: le mie Marche.

Mentre mi avviavo verso la meta prescelta per la mia ormai nota “gitarella marchigiana” settimanale, riflettevo su quanto questo Covid-19 ci abbia messo difronte alla bellezza del nostro stivale e non solo. Questa pandemia mi ha inoltre sbattuto in faccia quanto poco conoscessi la mia regione, avendo prediletto per anni “il resto del mondo”.

Per me questo vagare alla scoperta di casa è un pò come un percorso terapeutico alla scoperta della mia vera identità, perché infondo le nostre radici rappresentano un sentiero tracciato verso la conoscenza di noi stessi. Esse ci permettono di comprendere e analizzare attitudini involontarie che non avremmo mai preso in considerazione. Il luogo in cui viviamo dice tanto di noi e inevitabilmente ci condiziona.

Qui nelle Marche viviamo in piccoli centri e questo essere estraniati dalla folla e dal centro del mondo, a sua volta genera nei suoi abitanti una latente voglia di città, di grandi centri. Tuttavia, molto spesso, la voglia di “big city life” è direttamente proporzionale ad una conseguente necessità di ritorno all’oblio, al silenzio, al piccolo centro, al verde, al mare, alle poche persone poiché questo fa parte della natura di noi nativi marchigiani, geograficamente e socialmente poco inclini “al concetto di massa”.

La mia “gitarella” infrasettimanale mi ha condotto nel comune di Genga, apparentemente isolato ma colmo di visitatori da ogni luogo d’Italia e non solo, pronti per un full immertion fra spiritualità e natura. Sono stata piacevolmente sorpresa da come un piccolo comune di 1690 anime, abbia così tanto da offrire turisticamente parlando.

Ma cosa ci propone questo virtuoso paese tutto marchigiano? Genga può praticamente mettere d’accordo tutti, l’amica che vuole rilassarsi con una giornata nella natura ( Genga ha delle terme naturali molto apprezzate persino dagli autoctoni) , il boyfriend palestrato ( provate a fargli fare di corsa la salita per arrivare al tempio del Valadier), la cugina interessata alla speleologia con le maestose Grotte di Frasassi.

Ecco qui cosa non potete assolutamente perdervi se passate di qui:

  • Tempio del Valadier: non lasciatevi intimidire dalla salita muniti di mascherina, l’arrivo a questo tempio voluto da papa Leone XII vi lascerà completamente senza fiato. Un eremo totalmente “incagliato” nella roccia, un luogo mistico e dal fascino estemporaneo. Ps: merita un visita anche durante il Natale con il suo suggestivo presepe vivente.
  • Il Piccolo Oratorio Infrasaxa: già esistente dal 1029 a ridosso del Valadier, attaccato ad una parete rocciosa della grotta. Rappresentava un luogo di culto per le monache Benedettine. Piccolo, intimo, sospeso in un’epoca tra silenzio e preghiera. Davvero suggestivo.
  • Grotte di Frasassi: mai avrei immaginato di assistere ad una tale meraviglia naturale. Un vero e proprio museo sotterrano è ciò che vi aspetta. NB : consiglio un K-Way per la grande umidità che vi aspetta ed un bel maglione caldo ( persino d’estate), in quanto la temperatura si aggira sui 12/13 gradi centigradi. Consiglio di prenotare il biglietto per la visita alle grotte, esso sia aggira sui 18 euro, comprensivo di navetta per gli spostamenti.
  • L’abbazia di San Vittore alle Chiuse: non potrete non imbattervi in questa piccola ma adorabile chiesa, orgoglio di un architettura romanica più unica che rara.
  • Terme di Frasassi: per chi di voi volesse unire un pò di sano relax durante questa visita, vi segnalo questo piccolo paradiso termale. Nello specifico si tratta di acque minerali naturali sulfuree; la struttura privata consigliata dove potrete usufruire di tali fonti termali è l’Hotel Terme di Frasassi.

Che siate autoctoni o meno, tutti meritiamo una giornata all’insegna del “bello”, il comune di Genga saprà come sopperire a questa vostra necessità.

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Anastasia Galvani

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