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OSLO CITY BREAK: una città tradizionalmente innovatrice

Mi sono sempre chiesta come da una città così gelida potessero essere usciti artisti come Edward Much e Gustav Vigeland, così sopra le righe e vivaci per le rispettive epoche.

Nel mio immaginario infatti l’estremo nord Europa era solo un enorme iceberg con qualche casa anonima e qualche abitante infreddolito. 

Oslo per me è stato il primissimo boccone nordico e si è rivelata una città al di sopra delle aspettative. 

Non ho trovato solo una capitale in continua evoluzione architettonica ma anche una città in movimento che sta cercando di reinventarsi rimanendo fedele alle proprie radici. 

Le cose che mi hanno colpito di primo acchito sono state: il centro davvero raccolto ed intimo, il costo dell’acqua (allucinante ed altissimo), la luce del giorno fino a tarda serata ( alle 10 di sera stavo ancora vagando per le vie del centro senza aver cenato, avendo totalmente perso la cognizione del tempo delineata solo dal brusio dei morsi allo stomaco).

Non potete perdere: 

  • Museo Munch e  Galleria Nazionale: entrambe hanno dipinti di Munch tra cui il celebre urlo anche se la galleria nazionale ospita altri artisti nordici e (Picasso, Gauguin ed El Greco). Da non perdere i capolavori degli impressionisti (Monet, Manet, Renoir, Degas, Cézanne e Matisse) che vanno dall’Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale; ritengo che Munch stia a Oslo come Kafka a Praga. Comprendere la città d’origine di un artista ci permette di avvicinarci ancora di più alla loro arte. Non è difficile in questo modo identificare il concetto di malinconia che tanto era presente nelle opere di Munch, la solitudine delle intere giornate di buio e gelo ma allo stesso tempo gli infuocati paesaggi nordici che facevano esplodere in lui grandi emozioni contrastanti.
  • Parco Vigeland: ciò che vi aspetta è un museo a cielo aperto composto da statue in granito che raffigurano bambini indispettiti, amanti abbracciati, vecchi pensierosi, che vi sorprenderanno per la loro verosimiglianza espressiva. Le statue più famose sono quella del Sinataggen, la “Piccola testa calda”, che raffigura un bambino decisamente arrabbiato che batte i piedi, e il Monolitten (Monolite), una colonna alta 17 metri dove 121 figure umane si avvinghiano l’una sull’altra, quasi come se lottassero per raggiungere la cima dell’obelisco.
  • Teatro dell’opera e del Balletto: un’icona della città, simbolo del progetto di riqualificazione del fronte mare di Oslo. La monumentale opera progettata si presenta come un audace esperimento di architettura urbana. Da lontano si ha la sensazione di vedere un iceberg urbanizzato dal quale i visitatori possono ammirare il panorama della città e del suo fiordo.
  • Penisola Bygdoy: prendendo il ferry boat da Aker Brigge in10/15 minuti si arriva nella penisola in cui potrete ammirare le viste sul fiordo e alcune spiagge, potrete inoltre scorgere lussuose abitazioni tra cui la dimora estiva dei reali. Visto che resterete in zona almeno per la giornata, da non perdere il Museo Fram, Kon Tiki, Norsk FolkeMuseum in cui potrete ammirare la cultura nordico vichinga attraverso la storia.

Ora siete pronti per salpare!

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Anastasia Galvani

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