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“Thérèse Desqueyroux” : apologia di una casalinga disperata

Mi sono avvicinata a questo libro grazie al film di Claude Miller, ( in Italia mai uscito nelle sale cinematografiche, disponibile esclusivamente in francese o inglese).

Trovo la protagonista Thérèse Desqueyroux un personaggio davvero emblematico, affascinante, a tratti inquietante; un perfetto esempio di “anti-bovarismo“.

Thérèse crede che la felicità risieda nella tranquillità, con un marito, una routine e una buona famiglia .

Presto ella si rende conto di quale finzione ci sia nella sua vita coniugale.

Pertanto, è parte di una triste commedia di costume in cui la ragione e le convenzioni sociali sollecitate dall’ interesse familiare sovrascrivono la felicità coniugale.

Il monologo interiore diventa il canto di lutto della protagonista.

Nella commedia quotidiana emerge la verità trionfante, peso delle convenzioni familiari .

Se infatti Emma Bovary muore anche del fallimento coniugale a causa della noia , Thérèse Desqueyroux trascende questo fallimento attraverso il tentato omicidio del marito, simbolo di emancipazione dalla schiavitù casalinga.

Un vero romanzo sociologico che supera il bovarismo nella ricerca di identità personale della protagonista.

Buona Lettura!

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